Quali farmaci possono influenzare la fertilità di coppia?

Quali farmaci possono influenzare la fertilità di coppia?

Diversi farmaci possono influenzare negativamente la fertilità di coppia, sia maschile che femminile. Spesso questi medicinali vengono assunti all’interno di una terapia di lungo termine che non può essere semplicemente sospesa o modificata.

Occorre sempre affidarsi a figure specialistiche diverse, dai medici che hanno formulato la terapia per il caso specifico del paziente (per es. a seguito di un trapianto) ai professionisti in medicina della riproduzione.

Contatta il Prof. Filicori per una visita andrologica o ginecologica nel suo studio di Bologna o Verona.

I farmaci che possono influenzare la fertilità di coppia

Quando si parla di farmaci che influenzano la fertilità maschile e femminile viene spontaneo pensare a tutti quei medicinali che hanno un impatto diretto sulla riproduzione. Sono un esempio i farmaci utilizzati nell’induzione dell’ovulazione o, all’opposto, gli anticoncezionali come la pillola contraccettiva.

In realtà ci sono molte terapie che possono influire negativamente sulla fertilità di coppia. Spesso sono terapie indispensabili per trattare determinate patologie o condizioni (in alcuni casi sono proprio trattamenti salva vita).
In alcuni casi l’infertilità è solo temporanea, ma la situazione cambia radicalmente quando si tratta di terapie che interessano tutta la vita dei pazienti (per es. nel caso di farmaci immunosoppressori).

Farmaci chemioterapici
La chemioterapia, impiegata nel trattamento di cancro e tumori, può danneggiare le cellule in rapida divisione, comprese quelle coinvolte nella produzione di spermatozoi e ovuli. In alcune pazienti, inoltre, la chemioterapia può portare a una menopausa precoce, secchezza vaginale e diminuzione della libido.

Farmaci radioterapici
La radioterapia è un altro dei trattamenti utilizzati per la cura dei tumori di vario tipo che può impattare sull’apparato riproduttivo. La radioterapia può danneggiare i testicoli e le ovaie, influenzando la produzione di spermatozoi e ovuli, causando quindi infertilità.

Farmaci immunosoppressori
Questi farmaci, utilizzati per sopprimere il sistema immunitario, trovano applicazione nelle terapie post trapianto, per impedire che gli anticorpi attacchino l’organo trapiantato, causando il rigetto. Vengono impiegati anche in caso di patologie autoimmuni, quando il sistema immunitario “si ribella” al proprio corpo.
Influiscono specialmente sulla produzione degli spermatozoi (spermatogenesi) e sulla riserva ovarica, ma il loro effetto varia molto da farmaco a farmaco.

Farmaci antidepressivi, antipsicotici e antiepilettici
Alcuni medicinali impiegati nel trattamento di disturbi psichiatrici e neurologici (come l’epilessia) possono incidere sulla qualità del liquido seminale, alterando la motilità e la morfologia degli spermatozoi.

Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
I FANS sono una classe di farmaci (come l’ibuprofene) utilizzati per ridurre l’infiammazione, il dolore e la febbre. Il loro uso prolungato può ridurre i livelli di testosterone e quindi interferire con la produzione del liquido seminale.

In generale tutti i medicinali che influenzano la produzione di ormoni, principalmente testosterone ed estrogeni, possono influenzare la fertilità maschile e femminile.

Trattamenti per la preservazione della fertilità

Fortunatamente, esistono una serie di tecniche per la preservazione della fertilità che possono essere applicate in questi casi.
L’ideale è che vengano utilizzate prima di iniziare le terapie farmacologiche che potrebbero influenzare negativamente la fertilità di coppia.
Per esempio si può ricorrere alla crioconservazione degli spermatozoi prima dell’inizio della chemioterapia; la tecnica di preservazione della fertilità analoga per le donne è la crioconservazione degli ovociti (egg freezing).

In questo modo è possibile accedere al percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) con migliori probabilità di raggiungere una gravidanza.

Contatta il Prof. Filicori per saperne di più sul percorso della PMA e per una visita specialistica nel suo studio di Bologna e Verona.